WikiCity: Come la tattica urbanistica sta migliorando Città del Messico per pedoni e ciclisti

In giro per il mondo, i cittadini iniziano a prendere il controllo delle loro città. Che si tratti di un attraversamento pedonale a Bogotà o di panchine sui marciapiedi di Los Angeles, some sempre più in aumento i cittadini, che escono in strada per realizzare infrastrutture urbane che il loro governo non fornisce. Di recente, ho avuto la possibilità di parlare con Alejandro Morales e Jimena Veloz, riguardo il loro lavoro Camina, Haz Ciudad – un collettivo di Città del Messico che vuole migliorare le infrastrutture per pedoni e ciclisti:

Joe Peach : il traduttore Google mi dice che Camina, Haz Ciudad significa “Fai camminare la tua Città”. Mi potete dire di più su come é iniziato questo movimento ?

Alejandro Morales : Una traduzione più precisa sarebbe : “cammina, (ri)fai la tua Città”. Vedo questa frase come un’affermazione su come sia facile iniziare a migliorare le nostre strade e quartieri. Tutto quello che si deve fare é camminare di più, poi ci si può spingere un passo più in la e dipingere le infrastrutture che il governo non ci fornisce.

Jimena Veloz : Camina, Haz Ciudad cominciò come un progetto per recuperare spazi per i pedoni. Ispirato da un moderno sviluppo che accadde proprio qua a Città del Messico, in un’area chiamata El puente de los Poetas. Sorprendentemente, non c’era nessuna infrastruttura pedonale, tutto lo spazio sembrava progettato per le macchine. Un gruppo di cittadini decise che non aveva senso, così dipinsero un marciapiede in un’area dove molte persone camminavano nonostante la mancanza di sicurezza. Il marciapiede fu cancellato, e le persone che lo dipinsero si infuriarono molto. Pare che quella rabbia ispirò un senso ed un fine nel gruppo, così iniziammo a dipingere più cose. Il collettivo é completamente diretto verso i cittadini e finanziato con i nostri soldi. L’idea é di far notare alla gente che i pedoni esistono.

JP : Dipingere l’infrastruttura di cui la tua città pensi abbia bisogno é un’idea fantastica, ma far diventare un intervento del genere permanente insinua una sfida più grande. Vi aspettavate davvero che il marciapiede dipinto potesse durare?

JV : Il marciapiede era il nostro primo progetto. Non ero nel collettivo in quel periodo, ma pare sapessero che non poteva durare. E avevano ragione. Il marciapiede era rispettato dalle macchine e non fu rimosso dalle autorità, invece fu cancellato da un’associazione locale del quartiere. L’area dove fu dipinto il marciapiede era piuttosto conservativa. L’associazione del quartiere disse di voler migliorare l’area, ma cancellarono comunque il nostro marciapiede. Non puoi fare molto per migliorare la tua area quando non hai nemmeno un parco, un marciapiede o un negozio nelle vicinanze.

AM : La permanenza di questi interventi é un’importante lezione da imparare. Molte persone si sono coinvolte nel processo, persone di varie età e professioni. Questi tipi di interventi sono effimeri ma il senso di miglioramento, il processo di rifacimento della nostra città con creatività e passione é anche importante. Vale la pena farlo, anche se non ha la durata di altre infrastrutture.

JP : Uno dei vostri interventi di maggiore successo é una pista ciclabile di 5 km che termina al congresso in Città del Messico. Quali aspettative di durata avevate riguardo la pista ciclabile? 

JV : All’inizio, era solo un modo per sostenere un’interessante proposta del congresso, la quale proponeva che il 5% del budget adibito ai trasporti fosse allocato per infrastrutture pedonali e ciclabili. Con la nostra prima pista ciclabile dipinta cercammo di fare un punto politico, per far passare la proposta. Non avevamo nessuna aspettativa riguardo la durata.

JP : Ma la pista ciclabile é ancora esistente. Perché questo progetto é duraturo mentre altri sono stati cancellati?

AM : Con il marciapiede, il vero primo progetto, la gente del posto era insicuri perché non sapevano chi fosse dietro il progetto. Ma ora il collettivo sta crescendo, odio usare la parola potente, ma stiamo diventando abbastanza rumorosi e le persone cominciano a realizzare che siamo un gruppo piuttosto grande che può far cambiare le cose.

JV : La lista dei nostri supporter é piuttosto lunga, ma il nocciolo del gruppo, quelli che elaborano i piani e fanno tutto il lavoro é circa di sole dieci persone.

AM : Siamo un gruppo compatto!

JV : Ma siamo molto organizzati!

AM : È tutto molto spontaneo. Eravamo nel mezzo di una riunione quando ci avvertirono che la prima pista ciclabile era stata cancellata e ci arrabbiammo parecchio. In 15 minuti ci decidemmo di fare un video per iniziare a tirare su fondi su un sito di crowdsourcing per la nostra seconda operazione. Il collettivo é molto spontaneo e usiamo i social media per incoraggiare il supporto dei terzi.

JV : La riunione era molto divertente perché eravamo nello stesso bar di sempre e ci siamo detti “facciamolo”! Così abbiamo iniziato a dare un’occhiata ai numeri, per esempio di quanta pittura avremmo avuto bisogno e quanto sarebbe costato. Dopo circa un’ora avevamo tutto pianificato. Alla fine non utilizzammo così tanta pittura, circa 30 litri, e ci rimase pure qualcosa dato che alcune persone portarono la loro!

JP : Come avete utilizzato i social media per spargere il messaggio e costruire il supporto per il vostro lavoro?

AM : La cosa importante é il messaggio in se. Questo messaggio era semplice, attraente, nonché la chiave al nostro approccio con i social media.

JV : Eravamo nel mezzo di questa cosa di grandi proporzioni e molte persone si interessarono al progetto. Penso che fosse dovuto al fatto che é attraente vedere cittadini fare quello che il governo dovrebbe fare. Tutti hanno un senso di dover fare qualcosa per migliorare le loro città, ma qua ci sono alcune persone che l’hanno fatto per davvero.

AM : La parte peggiore é vedere che il governo fa qualcosa per cancellarlo. Vedi alcune persone che fanno del bene, per migliorare le loro città, ma poi il nostro governo viene e lo cancella. La gente si chiede che problemi abbia il governo! È da matti utilizzare risorse per cancellare qualcosa che é ben fatto e apporta benefici. Anche se il governo non l’ha chiesto, rimane una cosa molto utile.

JV : In Messico, il governo non é abituato a rispondere ai cittadini, e le persone si stanno finalmente svegliando per fare le cose di proprio conto. Il governo non ha paura ma sanno cosa fare. Non hanno idea su come reagire. Quello che facciamo é in effetti illegale…lo sappiamo, ma il fine più grande é quello di aprire un dibattito su cosa le nostre città hanno bisogno. Il governo dovrebbe far parte di questa discussione, dire ai cittadini cosa é possibile fare e cosa non é proibito. Farci sapere cosa possiamo fare come cittadini per migliorare le nostre strade.

JP : Città del Messico é cambiata da quando avete iniziato con questi interventi?

AM : Non sento che il cambiamento é in moto. La città é troppo grande, ma questa é la cosa importante. Come collettivo, sappiamo che non possiamo cambiare tutta la città, ma facciamo piccoli interventi per incoraggiare il cambiamento in modo veloce. Abbiamo i nostri limiti, per questo é importante lavorare con il governo per migliorare le cose.

JV : Città del Messico é così grande e il nostro lavoro é così piccolo. Un attraversamento pedonale ci tiene occupati tutto il giorno, e non abbiamo tempo per una città così vasta.

JP : Mi potete dire di più su come finanziate il vostro lavoro?

JV : All’inizio abbiamo raccolto soldi da chi li aveva a disposizione. Ma siamo giovani e molti di noi studenti, quindi non era facile. Abbiamo iniziato ad utilizzare il crowdsourcing poiché la wikilane era un progetto molto grande, e nessuno aveva quella quantità di denaro a disposizione. Ma ora stiamo esplorando altri tipi di fondi. Stiamo per ricevere un sussidio dall’istituto per il Trasporto e la politica gestionale, ma ovviamente, viene con più condizioni rispetto al crowdsourcing.

JP : Siete delusi dalla maniera in cui il governo ha risposto al vostro lavoro?

AM : Certo che lo siamo. Io sono molto deluso perché hanno detto “inviateci una lettera al nostro ufficio così possiamo trattare la vostra richiesta” e hanno risposto con un semplice “non possiamo farci niente, non é il nostro lavoro.” Questa é la cosa più deludente.

JV : Ma abbiamo avuto un cambio al governo. Spero che il nuovo governo possa iniziare bene e rispondere. Al momento, le porte non sono aperte. Parlano su cosa fanno per i pedoni, ma quando si deve discutere con i cittadini, non sono aperti al dialogo.

AM : Abbiamo una battaglia da combattere. Faremo di più. Ho ancora speranze per rendere ufficiale la pista ciclabile.


Traduzione dall’Inglese a cura di Alessandro Vino.

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