Naturale, efficiente ed unico: l’edificio BIQ (Bio Intelligent Quotient) stabilisce nuovi standard e rappresenta il primo edificio al mondo ad avere una facciata bioreattore. Le microalghe sono coltivate negli elementi in vetro che compongono la “pelle bio” dell’edificio. Queste, sono poi utilizzate per produrre energia e possono anche controllare la luce e fornire ombra. All’interno, un concetto di vita innovativo è finalizzato a garantire la massima versatilità progettuale per la vita di tutti i giorni e ci offre un assaggio della vita urbana del futuro.
Un edificio con una seconda pelle verde
I lati dell’edificio esposti al sole hanno un secondo guscio esterno impostato all’interno della facciata stessa. Microalghe – piccole piante, la maggior parte non più grandi di batteri – sono prodotte all’interno di questi gusci. Esse, consentono di fornire alla casa l’energia necessaria. L’unico compito svolto dalle alghe è semplicemente quello di crescere. Queste vengono continuamente alimentate con liquidi nutrienti e anidride carbonica attraverso un circuito d’acqua separato che attraversa la facciata. Con l’aiuto della luce solare, le alghe possono svolgere la fotosintesi e crescere.
Questa facciata è la prima al mondo del suo genere e si avvale delle più moderne tecnologie energetiche e ambientali.
Microalghe – una soluzione Smart Energy
Le alghe fioriscono e si moltiplicano in un ciclo regolare fino al punto di poter essere raccolte. Queste vengono quindi separate dal resto delle alghe ancora in crescita e trasferite sotto forma di una spessa polpa al vano tecnico della BIQ. Le piantine vengono poi fatte fermentare in un impianto biogas esterno in modo da poter essere riutilizzate per generare biogas. Le alghe risultano particolarmente adatte per questi scopi in quanto producono fino a cinque volte più biomassa per ettaro rispetto alle piante terrestri e contengono molti oli che possono essere utilizzati per produrre energia.
Un concetto di energia legato alle forze della natura
Il BIQ ha un concetto di energia globale: trae tutta l’energia necessaria per generare elettricità e calore da fonti rinnovabili – i combustibili fossili rimangono quindi intatti. Il BIQ è in grado di generare energia utilizzando la biomassa dalle alghe raccolte dalla propria facciata. Inoltre, la facciata, raccoglie energia assorbendo la luce che non viene utilizzata dalle alghe al fine di generare calore, come in una unità solare termica; tale calore è poi utilizzato direttamente per produrre acqua calda e riscaldamento, oppure può essere immagazzinato al di sotto del terreno mediante sonde geotermiche (scambiatori di calore) – elementi infissi che arrivano ad 80 metri di profondità riempiti con soluzione salina. Questo concetto di energia notevolmente sostenibile è quindi in grado di creare un ciclo di energia solare termica, energia geotermica, una caldaia a condensazione, calore locale e una produzione di biomassa utilizzando la facciata bio-reattore.
Più di un semplice involucro: il BIQ è la dimostrazione di ciò che la facciate del domani può fare
L’edificio BIQ mostra che nelle facciate del futuro sarà possibile offrire un numero di funzioni diverse e rappresentare molto più di un rivestimento estetico per la protezione contro la pioggia e il freddo. Mentre i fronti nord-est e ovest dell’edificio hanno un guscio riccamente decorato per attirare l’attenzione, le alghe all’interno dei fronti sud-ovest e sud-est producono biomassa per l’energia rinnovabile. Inoltre, la facciata serve anche ai fini convenzionali di isolamento dell’edificio dal suono, caldo e freddo, e fornisce ombra in situazioni di pieno sole. Ampi balconi offrono ai residenti una splendida vista sul parco nonché la possibilità di vedere la centrale elettrica naturale contenuta all’interno della facciata da vicino . Tuttavia, anche i visitatori possono osservare lo sviluppo delle alghe. Il verde della facciata mostra che le piante stanno abbattendo l’anidride carbonica attraverso la fotosintesi. Questa forma di produzione di energia da fonti rinnovabili è dunque visibile dall’esterno dell’edificio ed è una parte intenzionale del concetto architettonico.
Living on Demand
Il BIQ rivela come potremmo vivere nel futuro. La sempre maggiore interconnessione tra vita e lavoro e l’aumento della domanda di spazi abitativi adattabili significa che ci sarà un invito a presentare progetti versatili per la casa del futuro. Due dei quindici appartamenti alloggiati nel BIQ non hanno camere separate ma piuttosto permettono agli abitanti di configurare i loro interni in base alla modalità di vita “on demand”. A seconda delle loro esigenze, le singole funzioni dell’appartamento – bagno, cucina, zona notte – possono essere cambiate o differentemente combinate per formare una “zona neutra”. In questo modo, le necessità della vita quotidiana determinano l’aspetto della casa ed il suo layout versatile, può essere adattato per soddisfare i residenti e la loro vita quotidiana in un momento specifico.
Immagini via IBA Hamburg